
INTERNAZIONALIZZAZIONE AZIENDALE: LE PRINCIPALI MISURE
Oggi le imprese che intendono diversificare il proprio business, coinvolgendo partner esteri, oppure intendono incrementare la loro presenza su mercati internazionali, si trova a dover fronteggiare investimenti importanti e che per la maggior parte delle volte spaventano.
Ad oggi infatti, la globalizzazione e l’apertura dei mercati hanno generato un’economia che si basa sulla libera presenza internazionale delle imprese e sulla loro capacità di conquistare anche piccole fette di mercato.
Questa ricerca da parte delle imprese di nuovi mercati e la loro volontà di espandersi in nuovi territori rappresentano il fenomeno dell’internazionalizzazione. Con il termine internazionalizzazione si vogliono identificare tutti i processi attraverso i quali le aziende espandono le proprie attività nei mercati esteri, espandendo quindi le loro relazioni commerciali, stringendo nuove partnership istituzionali, o estendendo la vendita o la produzione fuori dai confini nazionali.

LA FINANZA AGEVOLATA E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Nel mondo della finanza agevolata, la imprese italiane interessate ad affacciarsi ai mercati internazionali possono sfruttare differenti forme di finanziamento, messe in campo proprio per supportare la nascita o il consolidamento di nuovi business. Un esempio lo sono i finanziamenti SIMEST.
SIMEST è la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che supporta le imprese nella loro volontà di affacciarsi ai mercati esteri, attraverso finanziamenti, supporto del credito alle esportazioni e attraverso la partecipazione al capitale di imprese.

Le esigenze delle Piccole e Medie Imprese, che nel panorama italiano si affacciano ai mercati esteri, sono differenti. Proprio in virtù di questo SIMEST prevede finanziamenti differenti, come ad esempio:
- Fondi volti alla patrimonializzazione: si tratta di una misura volta a sostenere, migliorare e salvaguardare la solidità patrimoniale delle imprese per accrescerne la competitività sui mercati esteri;
- Fondi per le imprese che intendono partecipare a fiere, mostre e missioni di sistema: tale misura prevede una quota a fondo perduto per spese in area espositiva, logistica, e promozionale, includendo spese per consulenze, anche virtuali, per promuovere l’ attività aziendale su nuovi mercati internazionali;
- Fondi legati all’inserimento nei mercati esteri da parte delle PMI: tale fondo si sostanzia in un contributo per agevolare la realizzazione di strutture commerciali in nuovi mercati internazionali e per promuovere beni/servizi con marchio MADE IN ITALY;
- Fondi per il temporary export manager, ovvero finanziamenti volti all’inserimento temporaneo in azienda di TEM (temporary export manager) con contratto di almeno 6 mesi, con l’obiettivo di facilitare e sostenere i processi di internazionalizzazione d’impresa;
- Fondi per lo sviluppo ed il consolidamento dell’e-commerce aziendale;
- Studi di fattibilità, ovvero un contributo a fondo perduto per finanziare viaggi, soggiorni e indennità di trasferta del personale per la valutazione di investimenti commerciali o produttivi all’estero;
- Programmi di assistenza tecnica, ovvero una forma di finanziamento per le spese di formazione e addestramento del personale operativo all’estero.

Queste rappresentano solo alcune delle enormi potenzialità, in termini di finanziamenti agevolati, che le imprese possono intercettare per facilitare la loro espansione al di fuori dei confini nazionali.
Oggi, per un’impresa il solo sviluppo nel territorio di riferimento del proprio business non basta per sopravvivere. Tutto ciò ha reso necessario per le imprese italiane dotarsi di strategie di management internazionale, avvicinandosi in maniera multiculturale ai paesi stranieri.
Nell’attuale contesto globale, infatti le imprese tendono a spostare il focus aziendale da un ambito domestico ad uno internazionale, tendendo ad assumere una visione transazionale nell’organizzazione dei loro business.
Dr. Roberto Desiderio – Dottore Commercialista
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